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Osservatorio Provinciale Ludopatie

L’analisi del contesto provinciale in relazione al fenomeno delle ludopatie e del gioco d’azzardo patologico

L’Istituto Comprensivo “Paesi Orobici” di Sondrio, quale Scuola capofila Rete SPS – “Scuole che Promuovono Salute” della Provincia di Sondrio, rappresenta l’Istituto scolastico capofila e sede dell’Osservatorio Provinciale per il contrasto al Gioco d’azzardo e alle Ludopatie, coordinato dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio

I dati epidemiologici sulla diffusione del fenomeno delle ludopatie e del GAP sono significativi, sia a livello nazionale che regionale. Nella popolazione generale è stimata una prevalenza di gioco nella popolazione 18-64 anni pari al 62,6% (studio Parlamento); 

Da un’ultima rilevazione, la provincia di Sondrio si classifica sesta in Italia e seconda in Lombardia per spesa pro capite: Como (1.737 euro), Sondrio (1.671) e Brescia (1.521) (rapporto del gruppo editoriale Gedi sul Gioco d’azzardo legalizzato, con dati aggiornati al 2017). 

I dati relativi al rapporto tra giovani e azzardo, raccolti tra l’ottobre 2017 e il mese di gennaio 2018 (indagine Centro Studi ‘Semi di Melo’, condotta su 11.494 studenti di 68 istituti secondari di secondo grado della Lombardia) riportano che il 52% del campione con età media di 17 anni (83% minorenni) dichiara di aver avuto esperienze d’azzardo. 

Tra i ragazzi il 9% ha “giocato” alle slot, il 6% online, il 22% alle scommesse, il 42% ai gratta e vinci. 

La maggior parte dei ragazzi e delle ragazze intervistate ha giocato d’azzardo la prima volta tra i 10 e i 15 anni; il 14% dichiara di spendere settimanalmente in azzardo. Il 69% ha riferito di conoscere luoghi in cui è possibile giocare d’azzardo anche se si è minorenni.

Giocare online è la modalità di azzardo più praticata (34%). Per i maggiorenni, sono le slot le più ricercate e utilizzate (23,5%). Chi gioca d’azzardo più frequentemente e maggiormente, indipendentemente dalla classe scolastica di appartenenza, predilige le scommesse: l’11,2% dei giovani afferma di spendere settimanalmente per queste.

La percezione del fenomeno ‘azzardo’ differisce molto tra chi non lo pratica e chi invece ci si avvicina frequentemente; chi gioca d’azzardo tende a percepirlo come malattia nel 18% dei casi contro il 40% di chi non gioca, negli altri aumentano le risposte relative all’abilità (5% contro il 2%), al divertimento (8% contro l’1%), alla fortuna (16% contro 8%) e al guadagno (11% contro il 1%).

Inoltre, tra chi gioca d’azzardo abitualmente (tutti i giorni), aumentano vertiginosamente le percentuali di chi dice di avere vicino giocatori abituali (giocano tutti i giorni): genitori 14% contro 7%, altri parenti (nonni e zii) 20% contro 14%, e amici 55% contro 24%.

Il 21.69% dei giovani del campione non interverrebbe mai vedendo un amico giocare d’azzardo, pur reputandolo molto pericoloso per il 58,2% dei casi. L’approccio all’azzardo è strettamente correlato alla storia scolastica: chi gioca d’azzardo, non solo quotidianamente ma anche con frequenze di gioco più ridotte, ha percentuali più elevate di bocciature, debiti e cambiamenti di istituto (es. È stato già bocciato il 32,5% di chi gioca d’azzardo ogni giorno contro l’11% della popolazione generale).

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