Cyberbullismo: quali indicatori possono essere osservati da insegnanti e genitori?

Indicatori di vittime del cyberbullismo

Cyberbullismo: quali indicatori possono essere osservati da insegnanti e genitori?

1 Marzo 2018 Commenti disabilitati su Cyberbullismo: quali indicatori possono essere osservati da insegnanti e genitori? By AdminGB

Il bullismo rappresenta oggi un comportamento definito “socialmente a rischio“; si manifesta nell’adolescenza e può determinare un forte condizionamento di comportamenti antisociali che possono caratterizzare la vita adulta.

Ricordiamo che Dan Olweus ha formulato una definizione di questo fenomeno: “uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente, nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o di più compagni” (Olweus, 1996).

Il bullismo si modifica oggi anche a causa di profondi cambiamenti sociali; le tecnologie e la facilità di accesso alla rete internet ha trasformato questo fenomeno, prima confinato nello spazio e nel tempo, in “cyberbullismo”, “bullismo omofobo” e, con sorpresa di “bullismo al femminile”.

Diversi sono le tipologie del bullo: dominante (leader aggressivo dominante) e gregario (che agisce emulando la figura del leader), le azione dei quali si concentrano su “modelli” di vittime non facilmente  identificabili.

E’ quindi necessario che la scuola e la famiglia sappia rispondere a queste nuove esigenze ed attenzioni organizzandosi sia nella prevenzione, che in opposizione forte a tali episodi socialmente pericolosi.

La scuola deve armonizzare ogni tipo di intervento in modo collegiale, condividendo le conoscenze (best practice), analizzando gli indicatori e cooperando con altre istituzioni, presenti nel territorio, per prevenire e combattere il bullismo in tutte le sue manifestazioni.

La famiglia deve altresì avere un riferimento educativo/istituzionale che possa supportare le azioni che le stesse, consapevoli di un problema non trascurabile che coinvolge in varie forme i propri figli, volessero intraprendere a tutela del presente ma anche del futuro degli adolescenti.

Si possono identificare alcuni “indicatori” comportamentali che possono segnalare dell’esistenza di un problema, sia come vittima che come artefice di azioni socialmente a rischio.

Indicatori della possibile VITTIMA (fonte: Uniroma1 _ Sociologia)

A scuola

Indicatori primari

  • Sono ripetutamente presi in giro in modo pesante e ingiuriati, rimproverati, denigrati e messi in ridicolo, intimiditi e umiliati, dominati e sottomessi;
  • Sono fatti oggetto di derisione non amichevole;
  • Sono aggrediti fisicamente e picchiati;
  • Nei litigi e negli scontri sono indifesi e reagiscono piangendo;
  • Le loro cose vengono prese, danneggiate e sparse in giro;
  • Presentano lividi, tagli, graffi e vestiti stracciati a cui non può dare una spiegazione naturale.

Indicatori secondari

  • Sono spesso soli ed esclusi dal gruppo dei pari durante l’intervallo e l’orario di mensa, e sembrano non avere un buon amico in classe;
  • Vengono scelti per ultimi nei giochi di gruppo;
  • Tendono sempre a stare vicino l’insegnante o qualche adulto nell’orario d’intervallo;
  • Hanno difficoltà a parlare in classe, sono ansiosi ed insicuri;
  • Appaiono abbattuti, depressi e piagnucolosi;
  • Mostrano un progressivo peggioramento del rendimento scolastico

A casa

Indicatori primari

  • Tornano da scuola con vestiti stracciati e coi i libri rovinati;
  • Presentano lividi, tagli, graffi e vestiti stracciati a cui non può dare una spiegazione naturale.

Indicatori secondari

  • Non portano a casa compagni di classe o altri coetanei dopo la scuola;
  • Non hanno amici con cui trascorrere il tempo libero;
  • Raramente sono invitati alle feste;
  • Sembrano timorosi e riluttanti ad andare a scuola, hanno scarso appetito e accusano malessere;
  • Scelgono percorsi più lunghi per andare a scuola o tornare a casa;
  • Dormono male e fanno brutti sogni;
  • Perdono interesse nella scuola e riportano voti bassi;
  • Sembrano infelici, tristi e depressi;
  • Chiedono o rubano denaro alla famiglia per assecondare le richieste dei bulli.

Caratteristiche generali della possibile vittima

  • Sono fisicamente più deboli dei loro coetanei;
  • Hanno paura di farsi male, sono fisicamente poco capaci nelle attività sportive o fisiche, hanno uno scarso coordinamento corporeo;
  • Sono cauti, sensibili, tranquilli, riservati, passivi, sottomessi, timidi, piangono facilmente;
  • Sono ansiosi, insicuri, infelici ed abbattuti ed hanno un’opinione negativa di se stessi;
  • Hanno difficoltà ad affermare se stessi nel gruppo dei pari, non sono aggressivi, non provocano;
  • Si rapportano meglio agli adulti;
  • Il loro rendimento scolastico si abbassa durante la scuola media.

Vittime provocatrici

  • Presentano una combinazione dei modelli reattivi di tipo ansioso e aggressivo;
  • Quando in un gruppo classe è presente una vittima provocatrice, viene coinvolta nell’attività offensiva anche tutta la classe;
  • Sono più deboli dei loro coetanei, sono preoccupati della loro incolumità fisica, sono ansiosi, insicuri, infelici, depressi e hanno un’opinione negativa di se stessi;
  • Possono avere un “temperamento bollente”, tendono a ricorrere alla forza e a controbattere anche se senza risultati spesso;
  • Possono essere iperattivi, inquieti, poco concentrati, offensivi, creano tensione, spesso goffi e immaturi;
  • Possono essere sgraditi anche agli adulti;
  • Possono tendere a prevaricare gli studenti più deboli.

Indicatori del possibile BULLO

Indicatori (da considerarsi primari o secondari in base alla frequenza con cui si ripetono)

  • Prendono in giro ed in maniera pesante, rimproverano, intimidiscono, minacciano, beffeggiano, mettono in ridicolo, comandano, spingono, prendono a calci e pugni, danneggiano le cose degli altri;
  • Tendono a rivolgere questi atteggiamenti verso gli studenti più deboli, ma non solo;
  • Molti bulli restano dietro le quinte e spingono altri ad agire (“la manodopera”).

Caratteristiche generali del possibile bullo

Si sa molto di più del bullismo maschile che di quello femminile.

  • Possono essere fisicamente più forti dei loro compagni, ma lo sono senz’altro delle loro vittime;
  • Possono essere più grandi o coetanei delle loro vittime;
  • Sono fisicamente capaci nelle attività sportive o ludiche;
  • Hanno un forte bisogno di sottomettere, dominare e comandare gli altri, di affermare se stessi con la minaccia, di imporre il proprio punto di vista;
  • Hanno un temperamento bollente, si arrabbiano facilmente, sono impulsivi e poco tolleranti verso la contrarietà;
  • Non rispettano le regole e tentano di acquisire vantaggi anche con l’inganno;
  • Sono oppositivi, insolenti e aggressivi verso gli adulti;
  • Sono considerati duri e non sono per nulla empatici con le loro vittime.
  • Non sono ansiosi e insicuri e hanno una buona opinione di se stessi con un livello di autostima sopra la media;
  • In età precoce prendono parte a comportamenti antisociali come furto, vandalismo e abuso di alcool;
  • Sono spesso sostenuti da almeno un paio di coetanei e la loro popolarità può anche non essere molto spiccata;
  • Il loro rendimento scolastico è vario alle elementari, ma si abbassa alle scuole medie e si accompagna ad un atteggiamento sempre più negativo verso la scuola.
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