Tag Archive gioco d’azzardo

“Regolamento per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico” del Comune di Sondrio

Nella seduta del 20 Aprile 2018 il Consiglio Comunale di Sondrio ha approvato all’unanimità il Regolamento per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico.

Palazzo Pretorio, sede del Comune di Sondrio

Tale regolamento è il risultato finale di un lungo lavoro facente capo al progetto “Insieme contro l’azzardo”, finanziato da Regione Lombardia e coordinato dalla Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione, capofila Comune di Chiavenna, cui hanno partecipato 13 comuni, la Provincia di Sondrio, 4 Comunità Montane che gestiscono gli Uffici di Piano, ATS della Montagna, ASST Valtellina e Alto Lario, Privato Sociale e Associazioni.

Il provvedimento affronta il disturbo da gioco d’azzardo come un problema sanitario e sociale e si prefigge l’obiettivo di garantire che la diffusione del gioco nel territorio comunale avvenga riducendo gli effetti pregiudizievoli per la salute pubblica, per il risparmio familiare, per la serenità domestica, per l’integrità del tempo di lavoro, ponendo particolare interesse ai minori.

In particolare l’Amministrazione Comunale si propone di vigilare con rigore sull’applicazione della normativa vigente in materia, che viene richiamata dettagliatamente nel regolamento, nonché di applicare una riduzione quotidiana oraria del gioco finalizzata a contenere l’utilizzo degli apparecchi da gioco, prevenendo la diffusione del gioco compulsivo.

Con apposita ordinanza sindacale verranno infatti definite le fasce orarie di fruizione con possibile riduzione fino a sei ore complessive. Il regolamento prevede inoltre azioni di prevenzione, di sensibilizzazione e di contrasto al gioco d’azzardo in collaborazione con le Agenzie educative.

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Giovani e gioco d’azzardo

I risultati della ricerca realizzata da Nomisma in collaborazione con Università di Bologna e Gruppo Unipol presentati il 24 gennaio 2019 a Milano

L’INDAGINE

Nel 2018 il 48% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni ha avuto almeno una occasione di gioco, propensione che segnala in modo inequivocabile il fascino che esercita il gioco. Si tratta di dimensioni che evidenziano un’ampia diffusione del gioco d’azzardo anche tra i giovanissimi e che suggeriscono l’importanza del monitoraggio del fenomeno per impostare azioni efficaci di prevenzione e sensibilizzazione. È con questo spirito che nasce l’Osservatorio Nomisma – realizzato con il supporto di Unipol e in collaborazione con tre dipartimenti dell’Università di Bologna i cui risultati sono stati presentati a Milano in occasione dell’evento “Gioco & giovani. Abitudini, motivazioni e approccio”. Un Osservatorio che ritiene cruciale l’interazione con le scuole che ogni anno partecipano attivamente grazie al coinvolgimento di un ampio campione di studenti tra i 14 e i 19 anni di età; nell’ultimo anno scolastico (2017-2018) alle attività dell’Osservatorio hanno partecipato oltre 10.000 ragazzi.

GLI EFFETTI NEGATIVI DEL GIOCO

Molti giovani (il 26%) iniziano a giocare per curiosità, per divertimento (23%) o per caso (20%); altri perché all’interno del gruppo di amici o familiare si gioca con abitudine (13%). Ulteriori motivazioni sono la speranza di vincere denaro (11%) come lo stimolo derivante da pubblicità o bonus (5%).

Non per tutti il gioco è divertimento; emerge infatti dallo studio condotto da Nomisma che il 6% dei ragazzi ha sviluppato pratiche di gioco problematiche. In questo segmento di giovani giocatori è possibile rilevare sintomi capaci di produrre effetti negativi derivanti dal gioco sia sulla sfera psico – emotiva (ansia, agitazione, perdita del controllo) sia su quella delle relazioni (familiari, amicali e scolastiche).

Il giocatore problematico è prevalentemente maschio, maggiorenne, frequenta istituti tecnici o professionali, ha un rendimento scolastico insufficiente e risiede al Sud. Tra gli studenti della Lombardia la quota di giocatori problematici è pari al 4%, più bassa della media nazionale, ma in linea con quella di altre regioni settentrionali.

Non solo il gioco problematico è fattore di attenzione: anche l’accesso dei minori al gioco lo è; l’Osservatorio Nomisma segnala che il 46% dei minorenni ha avuto almeno una occasione di gioco negli ultimi 12 mesi.

Molti i dati proposti dall’Osservatorio – utili a delineare i comportamenti di gioco; il 10% degli studenti delle scuole secondarie superiori è frequent player (ha giocato una volta a settimana o anche più spesso). Tuttavia il gioco è per lo più un passatempo occasionale e ha un impatto limitato sulla vita quotidiana. Il 6% degli studenti gioca con cadenza mensile, un altro 32% più raramente.

Per il 75% dei giocatori la spesa media settimanale in giochi è inferiore a 3 euro e il 58% deglistudenti non spenderebbe nulla in giochi davanti a un’inaspettata disponibilità di 100 euro.

L’Osservatorio 2018 ha inoltre proposto un focus per valutare quanto la pubblicità influenzi i giovani nel provare per la prima volta il gioco d’azzardo.

Il focus ha evidenziato, il profilo dei soggetti più sensibili a tale fattore: i ragazzi più giovani (il 10%degli under 15 inizia a giocare d’azzardo attratto dalla pubblicità vista sui mezzi di comunicazione odai bonus trovati on line), che frequentano gli istituti professionali (11%), che credono che per vincere al gioco sia una questione di abilità (13%), che hanno uno stile di vita che comprende l’uso abituale di sostanze d’abuso (14%).

Un’analisi della spesa media settimanale per giochi e scommesse dei giovani giocatori sensibili alla pubblicità mostra come l’importo medio speso sia di 9,10 euro su un totale di 28 euro disponibili grazie alla paghetta, ogni settimana, per esigenze personali.

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IL PROGETTO, FASE I: Formazione dei docenti

GIOCO D’AZZARDO E LUDOPATIE: CONSEGUENZE NELLA SFERA ECONOMICA, GIURIDICA, SOCIALE E PSICOLOGICA

Due intense giornate di formazione rivolte ai docenti si sono svolte il 7 settembre 2018 presso l’Istituto “Alberti” di Bormio, e il 10 settembre 2018 all’Istituto “De Simoni Quadrio” di Sondrio. A coordinare le attività è stato l’Avvocato Simone Bergamini che, in collaborazione con la Dottoressa Federica Biffignandi, psicologa e psicoterapeuta esperta di GDA, ha illustrato a tutti i presenti una sintesi della normativa e della giurisprudenza in materia di gioco d’azzardo e ludopatia, analisi delle conseguenze nella sfera economica e giuridica del giocatore patologico e approfondimento sulla dimensione relazionale, sociale e psicologica del fenomeno dell’azzardo e delle ludopatie.

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Il gioco d’azzardo può diventare un problema

Se si intrattiene una regolare attività di gioco, le probabilità di sviluppare un problema sono più alte di quelle di ottenere una grande vincita: ecco i principali campanelli d’allarme e le buone regole da seguire

Fonte > ATS Montagna


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DGA: quali sono le cause?

Le cause del Disturbo da Gioco d’Azzardo non sono note ma potrebbero consistere in un insieme di fattori genetici e ambientali.

Al momento attuale esistono diversi modelli eziopatogenetici del disturbo. Quelli maggiormente accreditati secondo un’ottica bio-psico-sociale descrivono il DGA come il risultato dell’interazione di più fattori:

  • genetici (Slutske, 2011; Agrawal et al.,2012; Ibanez,2003);

  • biologici (alterazione dei meccanismi cerebrali che controllano il sistema della ricompensa o gratificazione, e degli stati motivazionali, cioè i comportamenti compulsivi associati al consumo delle sostanze  o a comportamenti additivi (Blum 2000; Varango et al, 2012;  (Goudriaan, 2004, 2010; Goldstein, 2002; Sharpe 2002, Potenza 2013; Goldstein eVolkow, 2002;

  • psicologico-motivazionali (distorsioni cognitive, cioè una serie di convinzioni errate, distorte riguardanti il gioco d’azzardo e il concetto di caso (Ladouceur e Walker, 1996) Delfabbro e Winefield, 2000; Toneatto, 1997; Petry, 2005; Lambos e Delfabbro, 2007;  inoltre il gioco può rappresentare nel sistema di vita del giocatore, una forma di fuga dai problemi (Lesieurs,1988; Lesieur e Blume,1991; Guerreschi, 2000) oppure un mezzo per allentare la tensione o per produrre emozioni;

  • ambientali: l’ambiente sociale, il livello e la quantità dell’offerta, la presenza di numerosi luoghi di gioco, può favorire la comparsa del DGA (Valentine, 2008; Derevensky e Gupta, 1996;Gupta e Derevensky,  1998; Stinchfield e Winters, 1998);

  • familiari: la presenza di giocatori in famiglia è un fattore di rischio (Moore e Jadlos, 2002; Gupta e Derevensky, 1997).(Browne e Brown, 1993;  Griffiths, 1995; Gupta e Derevensky, 1998), Black et All (2012)

In sintesi, le seguenti condizioni costituiscono dei fattori di rischio per la comparsa del DGA:

  • essere affetti da altri disturbi comportamentali (es. l’ADHD, sindrome da deficit di attenzione e iperattività), da disturbi dell’umore (es. depressione, sindrome bipolare ecc.) o presentare problemi da abuso di sostanze. Anche i soggetti “schiavi del lavoro”, molto competitivi e iperattivi, sono a rischio. 

  • L’età. Il Disturbo da Gioco d’Azzardo è in genere più frequente tra i giovani (nelle donne esordisce più tardivamente nel corso della vita).

  • Appartenere al sesso maschile. Questa patologia è più comune tra gli uomini, anche se negli ultimi anni le statistiche fanno percepire un cambiamento di tendenza, con il disturbo che sta arrivando ad interessare in ugual misura i due sessi. Le donne si ammalano più avanti negli anni rispetto agli uomini e soffrono in genere di depressione: il gioco d’azzardo diventa per loro un modo per sfuggire ai problemi e ai pensieri depressivi e possono diventare dipendenti dal gioco d’azzardo più velocemente se sussiste una condizione di familiarità.

  • Nelle famiglie dedite al gioco d’azzardo è più facile per i figli arrivare a sviluppare questa patologia.

Fonte > Ministero della Salute



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DGA: vera e propria patologia

Il Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA) non è solo un fenomeno sociale, ma è una vera e propria patologia, che rende incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse in denaro

Si tratta di una patologia che ha in comune con la dipendenza da sostanze il comportamento compulsivo che produce effetti sulle relazioni sociali o sulla salute seriamente invalidanti. Questa patologia è in espansione, anche se non si hanno dati precisi al riguardo, in quanto non esiste allo stato una rilevazione sistematica dei pazienti in trattamento presso i Servizi pubblici per le dipendenze da parte delle Amministrazioni Centrali dello Stato.

Il gioco d’azzardo può assumere la connotazione di un vero e proprio disturbo psichiatrico, così come ufficialmente riconosciuto dall’American Psychiatric Association (APA) nel 1980; nel 1994, il gioco d’azzardo patologico (GAP) è stato classificato nel DSM-IV (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) come “disturbo del controllo degli impulsi”. Il DSM-IV t.r. ha definito il GAP come un “comportamento persistente, ricorrente e maladattativo di gioco che compromette le attività personali, familiari o lavorative”; nel 2013  l’APAha elaborato una nuova definizione più aggiornata e scientificamente corretta ovvero:  “Disturbo da Gioco d’Azzardo” (APA – DSM V 2013). L’ICD-10 (International Classification Disease) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lo ha inserito tra i “disturbi delle abitudini e degli impulsi”. 

Quindi, il Disturbo da Gioco d’Azzardo è a tutti gli effetti una dipendenza patologica “sine substantia”. In ambito clinico infatti è dimostrata in letteratura la comorbilità con altre patologie quali la depressione, l’ipomania, il disturbo bipolare, l’impulsività, l’abuso di sostanze (alcol, tabacco, sostanze psicoattive illegali), disturbi di personalità (antisociale, narcisistico, istrionico, borderline), il deficit dell’attenzione con iperattività, il disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia e altri disturbi fisici associati allo stress (ulcera peptica, ipertensione arteriosa, etc). La prevalenza tra la popolazione adulta del Disturbo da gioco d’azzardo, secondo il precedente DSM-IV varia dall’1 al 3% della popolazione, con una maggiore diffusione tra familiari e parenti di giocatori.

Per quanto riguarda la diffusione del gioco d’azzardo e del GAP nella popolazione adulta italiana, dallo Studio IPSAD (IFC-CNR Pisa), condotto nel 2013-2014, risulta che circa 17 milioni di persone (42,9% della popolazione) hanno giocato almeno una volta somme di denaro. Di questi, meno del 15% ha un comportamento definibile “a basso rischio”, il 4% “a rischio moderato” e l’1,6% “problematico” (oltre 800.000 persone, prevalentemente di sesso maschile – rapporto M/F=9:1). Secondo la relazione annuale al Parlamento (Dipartimento Politiche Antidroga) 2015, il totale di pazienti in carico ai Servizi per GAP ammonta ad oltre 12.300 persone.

Fonte > Ministero della Salute




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Glossario

Ogni parola ha un significato e ogni significato ha un suo peso: ecco una piccola raccolta di vocaboli per usare le parole giuste al momento giusto

AWP – Amusement With Prices, dette anche New slot. Sono apparecchi elettronici che erogano vincite in denaro. Si compongono di un cabinet e di una scheda di gioco

AWPR – Evoluzione delle AWP, i nuovi apparecchi useranno tecniche più evolute per garantire la loro inalterabilità e la rilevazione di tentativi di manomissione, attraverso l’associazione tra ciascuna scheda di gioco e le periferiche dell’apparecchio, oltre che la cifratura delle informazioni trasmesse dalla scheda di gioco alla rete telematica dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

DGA – Disturbo da Gioco d’Azzardo. Si tratta di una patologia che ha in comune con la dipendenza da sostanze il comportamento compulsivo che produce effetti sulle relazioni sociali o sulla salute seriamente invalidanti. Inserito nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali dal 1980

Gambling – Gioco d’azzardo nell’uso della lingua inglese. Gambler è il giocatore

GAP – Gioco d’Azzardo Patologico, utilizzato come sinonimo di DGA

Ludopatia – Neologismo utilizzato come sinonimo di DGA o GAP. Considerato da più parti un termine improprio perché va separato il ludum – il gioco inteso come attività ricreativa – dall’azzardo – il gioco che ha come scopo ottenere una vincita in denaro. Appare perciò più corretto il termine azzardopatia

VLT – VideoLottery, evoluzione delle tradizionali AWP. Sono dei terminali connessi ad un sistema di gioco centrale e privi di scheda di gioco al loro interno. Il gioco e l’esito della giocata si sviluppa sul sistema centrale e successivamente viene visualizzato sullo schermo della VLT

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It’s not a game

PROGETTO PER IL CONTRASTO ALLE LUDOPATIE E AL GIOCO D’AZZARDO

(L.R. 8/2013; convenzione Regione Lombardia – USR)

Promozione della consapevolezza e di stili di vita positivi per la corretta informazione sulle ludopatie ed il contrasto al gioco d’azzardo 

La L.R. 8/2013 e la recente convenzione Regione Lombardia – USR Lombardia hanno posto al centro del dibattito pubblico e della riflessione della comunità scolastica la questione delle ludopatie, con l’allarme per la loro crescita esponenziale, ed il contrasto al “gioco” d’azzardo, in considerazione del suo impatto sociale, economico e delle possibili derive illegali ad esso connesse. La recente convenzione USR – Regione Lombardia prevede l’organizzazione di azioni per sviluppare prevenzione e contrasto rispetto ai fenomeni in questione, attraverso un’azione condivisa tra le scuole del territorio.  Sarà promosso, in tutte le fasi dell’intervento, il coinvolgimento delle Forze dell’Ordine, dell’ATS della Montagna, del SeRT, degli Enti Locali, delle cooperative sociali e delle associazioni attive sul tema delle ludopatie e dell’azzardo. 

FINALITA’ E OBIETTIVI

  • Diffondere tra docenti, studenti, famiglie e cittadinanza, informazioni corrette sul fenomeno della dipendenza patologica dal gioco d’azzardo, a livello individuale e sociale, anche con riferimento agli aspetti legati alla dimensione economica ed alle connessioni con la criminalità organizzata;
  • Informare sulla diffusione del fenomeno nel territorio provinciale;
  • Conoscere i presidi per fronteggiare la ludopatia (SeRT) e legittimare il ricorso ad essi;
  • Sviluppare abilità relazionali e competenze argomentative spendibili con familiari ed amici coinvolti nel problema della dipendenza patologica da gioco d’azzardo;
  • Sviluppare abilità e competenze connesse a stili di vita resilienti rispetto alla dipendenza patologica dal gioco d’azzardo, promuovere life skills;
  • Acquisire informazioni corrette sul gioco d’azzardo on line ed i suoi rischi;
  • Sviluppare un approccio positivo alla rete.

STEP BY STEP

 I FASE: Formazione dei docenti suddivisa in due moduli

  • modulo su gioco d’azzardo e ludopatie (per un totale di 30 ore di formazione in tema di ludopatie ed azzardo)
  • modulo su tecniche e competenze per la conduzione di gruppi di studenti futuri peer educator (per un totale di 60 ore di formazione su tecniche e competenze per la conduzione di gruppi di studenti da formare al ruolo di peer educator)

Gli interventi formativi si sono svolti tra Bormio, Tirano, Sondrio, Morbegno e Chiavenna nel mese di settembre 2018. 

QUI gli interventi di formazione condotti dall’avvocato Simone Bergamini e dalla dottoressa Simona Biffignandi dedicati alle conseguenze del gioco d’azzardo e ludopatie nella sfera economica, giuridica, sociale e psicologica


II FASE: Formazione di gruppi di studenti delle scuole secondarie di secondo grado e primo grado

Tale fase prevede una serie di percorsi di formazione di gruppi di studenti delle scuole secondarie di secondo grado di ogni Rete di Ambito con l’obiettivo di coinvolgere successivamente gli allievi già formati in azioni rivolte agli studenti del primo ciclo, in una ottica di peer tutoring.

Gli studenti della scuola secondaria di secondo grado formati costituiranno una squadra di esperti, coordinati dai docenti referenti, con il compito di essere tutor nei corsi di formazione rivolti agli studenti della scuola secondaria di primo grado. Ove possibile l’attività dei ragazzi potrà rientrare nei progetti di alternanza scuola-lavoro. La formazione dei tutor avrà un taglio laboratoriale e riprenderà le tematiche trattate in quella dei docenti.


III FASE: Piano della comunicazione

Il programma comprende:

  • la realizzazione di un sito web sul tema delle ludopatie e dell’azzardo; 
  • la realizzazione di pagine su social network; 
  • la realizzazione di un evento teatrale aperto al pubblico e con la partecipazione di gruppi di studenti; 
  • la progettazione e realizzazione di un hackethon sul tema del gioco e della socialità in rete.

IV FASE: Osservatorio del contrasto alle ludopatie e al gioco d’azzardo

A partire da marzo 2019 dovranno essere costituiti osservatori del contrasto alle ludopatie e al gioco d’azzardo con percorsi di ricerca, di mappatura e di promozione di iniziative sul territorio.

Osservatorio Provinciale sulle Ludopatie: il contesto di riferimento

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