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Il gioco d’azzardo da Fëdor Dostoevskij a Francis Ford Coppola

Il 15 novembre 2019 è di scena il concerto-spettacolo condotto dai maestri Lorenzo Passerini e Pietro Ciapponi, con la collaborazione del TuttOttoni Brass Quartet per sensibilizzare studenti e cittadinanza sul tema delle ludopatie

Il Maestro di fama internazionale, Lorenzo Passerini

Nell’ambito delle numerose azioni relative al progetto per la prevenzione delle ludopatie ed il contrasto al gioco d’azzardo fra gli studenti della Provincia di Sondrio, l’ITS “De Simoni – Quadrio”, in collaborazione con l’Ufficio scolastico territoriale, promuove per venerdì 15 novembre 2019 un concerto-spettacolo dal titolo “Musica e Ludopatia: il gioco d’azzardo da Fëdor Dostoevskij a Francis Ford Coppola” che si svolgerà presso l’Auditorium Torelli di Sondrio. Per consentire a un maggior numero di scuole di aderire all’iniziativa la mattinata si articolerà in due sessioni della durata di circa 90 minuti ciascuna (una alle ore 9.00 e una alle ore 11.00). L’evento musicale sarà condotto dai maestri Lorenzo Passerini Pietro Ciapponi, con la collaborazione del TuttOttoni Brass Quartet, composto da Davide Svanosio e Raffaele Sabato alle trombe, Lorenzo Passerini e Pietro Spina ai tromboni.  Nell’intento di coinvolgere anche i familiari degli studenti, oltre che a ragazzi e docenti, l’evento è aperto alla partecipazione di tutta la cittadinanza.

«Durante la mattinata verranno proposte alcune tra le più celebri colonne sonore di tutti i tempi – spiega il maestro di fama internazionale, Lorenzo Passerini, reduce dal grande successo riscosso alla direzione della “Tosca” al Teatro Regio di Torino –. Oltre alla musica de “Il Padrino” saranno presentate le più belle colonne sonore spaghetti western di Ennio Morricone/Sergio Leone. Le musiche che animano questo evento sono ricche di richiami, di suggestioni, di evocazioni di un mondo che per quanto lontano continua ad affascinare intere generazioni. Ma tra le note delle melodie che tutti noi abbiamo imparato ad amare si sente l’eco malinconica della tragedia, della pericolosità di questo mondo e dell’estrema solitudine in cui confinano le pratiche illegali dei suoi protagonisti. Il concerto-spettacolo vuole rappresentare infatti un momento di riflessione, d’incontro, in cui grazie alla musica si potranno affrontare dei temi che ancora oggi sono attualissimi: la mafia e il gioco d’azzardo, in relazione ai quali l’informazione e la prevenzione sono sempre più necessarie».

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“Mettiti in gioco – Punta su te stesso”

A Sondrio un convegno per sensibilizzare studenti e cittadinanza sul tema delle ludopatie e del gioco d’azzardo patologico. L’appuntamento è per sabato 26 ottobre 2019, dalle 9.30 alle 12.30, presso l’Auditorium Torelli


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Su il sipario! Un corso di teatro per dire “no” al gioco d’azzardo

Martedì 15 ottobre 2019, nell’ambito del progetto provinciale sulla prevenzione delle Ludopatie, prenderà il via un Corso di teatro guidato dall’attore Bekim Spahija del “Laboratorio Stage equipe” e rivolto agli studenti.

Le lezioni si svolgeranno presso l’Istituto Comprensivo 2 “Damiani” di Morbegno (Sondrio):

  • martedì 15 ottobre dalle ore 14.00 alle ore 17.00
  • martedì 22 ottobre dalle ore 14.00 alle ore 17.00
  • martedì 29 ottobre dalle ore 14.00 alle ore 17.00

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Bet on Math – Scommetto sulla matematica

Bet on Math  è un  progetto di ricerca che si propone di divulgare tecniche didattiche innovative rivolte agli studenti e insegnanti delle scuole secondarie di secondo grado e agli operatori del servizio sanitario.

Visita il sito dedicato e scopri, attraverso video tutorial, come comprendere e prevenire l’azzardopatia

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“Teatro forum” per dire “No alle ludopatie”

Gli studenti durante la rappresentazione

Il progetto realizzato da alcuni studenti dell’Istituto “De Simoni – Quadrio” e dell’Istituto Agrario “G.Piazzi” di Sondrio per riflettere sui problemi legati al gioco d’azzardo attraverso il linguaggio del teatro. Ecco la testimonianza della professoressa Piacentino, referente del progetto “Teatro Forum”

Un percorso articolato in 6 incontri, da marzo a maggio 2019, che ha coinvolto una quindicina di studenti dell’Istituto De Simoni – Quadrio e dell’Istituto Agrario di Sondrio per riflettere sui problemi legati al gioco d’azzardo attraverso il linguaggio del teatro, importante strumento pedagogico capace di costruire legami sociali e attuare stili di vita corretti e improntati sulla salute. È quanto promosso dalla professoressa Loredana Piacentino attraverso un gruppo di lavoro inserito nell’ambito del progetto per il contrasto alle ludopatie e al gioco d’azzardo. 

Come si sono articolati gli incontri con i ragazzi?

Ciascuno degli studenti è stato coinvolto attivamente nel progetto attraverso la tecnica del “teatro forum”, una sorta di teatro partecipativo che ha stimolato anche il pubblico composto da docenti e da alcuni alunni dell’Istituto Comprensivo “Sondrio Centro” invitandoli a modificare insieme agli attori dei comportamenti “scorretti”.  Prima di iniziare a lavorare alla realizzazione dello spettacolo vero e proprio abbiamo provato a “divertirci” in modo da recuperare la “dimensione positiva” e di “socialità” del gioco considerandolo come un divertimento. Con il gruppo di lavoro, nel corso degli incontri, abbiamo analizzato diverso materiale legato al tema come i testi letterari di Dostoevskij, condotto una ricca analisi di articoli di giornale e di alcuni spot pubblicitari. Dopo esserci affacciati agli scritti e alle dinamiche sociali, i ragazzi hanno iniziato a parlare di loro stessi provando, al tempo stesso, ad identificarsi in una storia all’interno di una famiglia costretta ad affrontare i problemi legati al gioco d’azzardo. Analogamente anche il pubblico, che ha assistito alla rappresentazione tratta da una storia vera, è stato invitato a calarsi nei panni dei protagonisti sostituendosi agli attori. 

Il laboratorio, finalizzato alla costruzione di una piece teatrale aperta al pubblico, si è avvalso della tecnica del teatro forum. Di cosa si tratta esattamente?

La metodologia del teatro forum è una fra le tecniche di “Teatro dell’oppresso” che prende ispirazione dalle teorie del regista brasiliano Augusto Boal, nutrito da un punto di vista pedagogico da Paulo Freire, pedagostista brasiliano e teorico dell’educazione. Questo teatro nasce con l’idea che ognuno di noi può, con le proprie azioni e il pensiero, influenzare gli sviluppi socio-politici. Si tratta di un metodo utilizzato in circa la metà delle Nazioni del mondo come strumento utile a restaurare il dialogo tra gli esseri umani. Secondo questa teoria infatti è proprio la mancanza di dialogo che genera la relazione oppressi-oppressori. Attraverso il teatro gli studenti  hanno preso coscienza delle proprie abitudini quotidiane per cercare di trovare insieme delle soluzioni e strategie adeguate al contesto di riferimento. Spesso infatti i nostri comportamenti sono meccanizzati e omogeneizzati all’interno di una società che impone gesti senza che ne siamo realmente consapevoli. Il lavoro teatrale cerca di farci uscire da questa meccanizzazione per riportare le nostre menti ad un grado di coscienza e consapevolezza tale da “svegliarci” e poter agire. 

Quale è stato il riscontro dei ragazzi rispetto a tale iniziativa?

Inizialmente sono parsi un poco dubbiosi di fronte alla particolare metodologia del “teatro forum” che li ha portati a sperimentare e a mettersi in gioco anche con il loro corpo. Devo però ammettere che, ciascuno di loro, si è impegnato davvero molto. In un primo momento la percezione era che si trattasse di un problema “lontano” rispetto al vissuto dei ragazzi, in realtà, incontro dopo incontro, hanno realizzato che purtroppo il problema del gioco d’azzardo oggi sta entrando in un processo di “normalizzazione”. 

Il progetto teatrale intrapreso quest’anno avrà un seguito?

Gli studenti che hanno partecipato al laboratorio sono stati molto bravi e l’idea è quella di proseguire anche a settembre con un progetto simile. Anche i ragazzi della scuola media hanno risposto molto bene agli stimoli proposti da quelli delle superiori e, nel corso della rappresentazione, si è arrivati perfino ad affrontare altre tematiche legate alla famiglia e all’affettività. Ritengo che oggi ci sia una grande necessità di lavorare attorno a certi temi poiché, il problema delle ludopatie, è una questione molto seria e, sfortunatamente, la provincia di Sondrio detiene un triste primato a tal riguardo. Probabilmente il problema non è ancora pienamente percepito dalla popolazione ma si tratta di qualcosa di concreto e reale.

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“Regolamento per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico” del Comune di Sondrio

Nella seduta del 20 Aprile 2018 il Consiglio Comunale di Sondrio ha approvato all’unanimità il Regolamento per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico.

Palazzo Pretorio, sede del Comune di Sondrio

Tale regolamento è il risultato finale di un lungo lavoro facente capo al progetto “Insieme contro l’azzardo”, finanziato da Regione Lombardia e coordinato dalla Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione, capofila Comune di Chiavenna, cui hanno partecipato 13 comuni, la Provincia di Sondrio, 4 Comunità Montane che gestiscono gli Uffici di Piano, ATS della Montagna, ASST Valtellina e Alto Lario, Privato Sociale e Associazioni.

Il provvedimento affronta il disturbo da gioco d’azzardo come un problema sanitario e sociale e si prefigge l’obiettivo di garantire che la diffusione del gioco nel territorio comunale avvenga riducendo gli effetti pregiudizievoli per la salute pubblica, per il risparmio familiare, per la serenità domestica, per l’integrità del tempo di lavoro, ponendo particolare interesse ai minori.

In particolare l’Amministrazione Comunale si propone di vigilare con rigore sull’applicazione della normativa vigente in materia, che viene richiamata dettagliatamente nel regolamento, nonché di applicare una riduzione quotidiana oraria del gioco finalizzata a contenere l’utilizzo degli apparecchi da gioco, prevenendo la diffusione del gioco compulsivo.

Con apposita ordinanza sindacale verranno infatti definite le fasce orarie di fruizione con possibile riduzione fino a sei ore complessive. Il regolamento prevede inoltre azioni di prevenzione, di sensibilizzazione e di contrasto al gioco d’azzardo in collaborazione con le Agenzie educative.

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Azzardopatia: le conseguenze disastrose

Il gioco d’azzardo genera problemi che coinvolgono tutti i settori della vita del giocatore. Destabilizza l’equilibrio finanziario, ma anche la sua salute fisica e psicologica, la sua famiglia, le relazioni sociali e talvolta la sua attività professionale

Difficoltà finanziarie

Il giocatore, quando il gioco rappresenta una grande parte della sua vita, finisce con impegnare ingenti somme di denaro, spesso in contrasto con il proprio reddito personale e familiare. Tali spese finiranno per minacciare le sue finanze generando una sorta di circolo vizioso: il giocatore accumula debiti a causa del gioco d’azzardo e finisce per giocare nel tentativo di recuperare le somme perdute. L’indebitamento cresce via via e il giocatore può cercare i prestiti di denaro tra le proprie conoscenze o ad agenzie di credito. In situazioni particolarmente critiche, il giocatore può arrivare a commettere reati (truffa, appropriazione indebita, furto, ecc) per recuperare i soldi necessari al gioco.

Un equilibrio psicologico minacciato

Nei casi patologici la ricerca permanente di occasioni per giocare genera forti tensioni nel giocatore che alterna l’eccitazione nei momenti che precedono il gioco alla frustrazione per la sconfitta che porta ad avere reazioni aggressive o addirittura violente. Questi continui cambiamenti di umore destabilizzano il suo equilibrio mentale.

Le perdite di denaro e la consapevolezza di compromettere le proprie finanze e quelle della propria famiglia genera sensi di colpa e tentativi ripetuti di recuperare la situazione.

Nel corso del tempo, il disagio aumenta e la stima che ha di se stesso viene meno; compaiono segni di depressione.

Questo disagio psicologico può essere accompagnato da disturbi del sonno e perdita di appetito. Per ridurre le tensioni, il giocatore può arrivare ad assumere sostanze psicotrope (alcol, droghe o altre droghe) che a lungo andare finiscono per aggravare e compromettere ulteriormente la situazione.

Difficoltà sociali e professionali

Il giocatore tende ad isolarsi nel tempo riducendo gli spazi di relazione sia all’interno della famiglia che della propria rete sociale. Il suo comportamento imprevedibile, con tratti spesso aggressivi, allontana spesso le persone del suo entourage

Le difficoltà possono anche estendersi alla sfera professionale. Quando il tempo dedicato al gioco cresce possono generarsi disturbi del sonno che interferiscono con l’attività lavorativa; la depressione sottostante può causare una perdita di interesse per l’attività professionale e un possibile aumento dell’assenteismo. Una diminuzione della concentrazione e la qualità del lavoro, vengono amplificati dalla possibilità di giocare on-line e durante le ore di lavoro.

Le difficoltà presenti in tutte le sfere della vita del giocatore, l’instaurarsi di una depressione possono comportare una grande sofferenza mentale fino a generare pensieri suicidi. Data l’entità dei problemi, il giocatore si sente impotente, con le spalle al muro senza una prospettiva reale di cambiamento.

Fonte: milano-noslot.it

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Dillo con una vignetta…

L’azzardo non è un gioco

Una carrellata di immagini per riflettere







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IL PROGETTO, FASE I: Formazione dei docenti

GIOCO D’AZZARDO E LUDOPATIE: CONSEGUENZE NELLA SFERA ECONOMICA, GIURIDICA, SOCIALE E PSICOLOGICA

Due intense giornate di formazione rivolte ai docenti si sono svolte il 7 settembre 2018 presso l’Istituto “Alberti” di Bormio, e il 10 settembre 2018 all’Istituto “De Simoni Quadrio” di Sondrio. A coordinare le attività è stato l’Avvocato Simone Bergamini che, in collaborazione con la Dottoressa Federica Biffignandi, psicologa e psicoterapeuta esperta di GDA, ha illustrato a tutti i presenti una sintesi della normativa e della giurisprudenza in materia di gioco d’azzardo e ludopatia, analisi delle conseguenze nella sfera economica e giuridica del giocatore patologico e approfondimento sulla dimensione relazionale, sociale e psicologica del fenomeno dell’azzardo e delle ludopatie.

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Il gioco d’azzardo può diventare un problema

Se si intrattiene una regolare attività di gioco, le probabilità di sviluppare un problema sono più alte di quelle di ottenere una grande vincita: ecco i principali campanelli d’allarme e le buone regole da seguire

Fonte > ATS Montagna


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