Martedì 15 ottobre 2019, nell’ambito del progetto provinciale sulla prevenzione delle Ludopatie, prenderà il via un Corso di teatro guidato dall’attore Bekim Spahija del “Laboratorio Stage equipe” e rivolto agli studenti.
Le lezioni si svolgeranno presso l’Istituto Comprensivo 2 “Damiani” di Morbegno (Sondrio):
Se si intrattiene una regolare attività di gioco, le probabilità di sviluppare un problema sono più alte di quelle di ottenere una grande vincita: ecco i principali campanelli d’allarme e le buone regole da seguire
Le cause del Disturbo da Gioco d’Azzardo non sono note ma potrebbero consistere in un insieme di fattori genetici e ambientali.
Al momento attuale esistono diversi modelli eziopatogenetici del disturbo. Quelli maggiormente accreditati secondo un’ottica bio-psico-sociale descrivono il DGA come il risultato dell’interazione di più fattori:
In sintesi, le seguenti condizioni costituiscono dei fattori di rischio per la comparsa del DGA:
Fonte > Ministero della Salute
Si tratta di una patologia che ha in comune con la dipendenza da sostanze il comportamento compulsivo che produce effetti sulle relazioni sociali o sulla salute seriamente invalidanti. Questa patologia è in espansione, anche se non si hanno dati precisi al riguardo, in quanto non esiste allo stato una rilevazione sistematica dei pazienti in trattamento presso i Servizi pubblici per le dipendenze da parte delle Amministrazioni Centrali dello Stato.
Il gioco d’azzardo può assumere la connotazione di un vero e proprio disturbo psichiatrico, così come ufficialmente riconosciuto dall’American Psychiatric Association (APA) nel 1980; nel 1994, il gioco d’azzardo patologico (GAP) è stato classificato nel DSM-IV (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) come “disturbo del controllo degli impulsi”. Il DSM-IV t.r. ha definito il GAP come un “comportamento persistente, ricorrente e maladattativo di gioco che compromette le attività personali, familiari o lavorative”; nel 2013 l’APAha elaborato una nuova definizione più aggiornata e scientificamente corretta ovvero: “Disturbo da Gioco d’Azzardo” (APA – DSM V 2013). L’ICD-10 (International Classification Disease) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lo ha inserito tra i “disturbi delle abitudini e degli impulsi”.
Quindi, il Disturbo da Gioco d’Azzardo è a tutti gli effetti una dipendenza patologica “sine substantia”. In ambito clinico infatti è dimostrata in letteratura la comorbilità con altre patologie quali la depressione, l’ipomania, il disturbo bipolare, l’impulsività, l’abuso di sostanze (alcol, tabacco, sostanze psicoattive illegali), disturbi di personalità (antisociale, narcisistico, istrionico, borderline), il deficit dell’attenzione con iperattività, il disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia e altri disturbi fisici associati allo stress (ulcera peptica, ipertensione arteriosa, etc). La prevalenza tra la popolazione adulta del Disturbo da gioco d’azzardo, secondo il precedente DSM-IV varia dall’1 al 3% della popolazione, con una maggiore diffusione tra familiari e parenti di giocatori.
Per quanto riguarda la diffusione del gioco d’azzardo e del GAP nella popolazione adulta italiana, dallo Studio IPSAD (IFC-CNR Pisa), condotto nel 2013-2014, risulta che circa 17 milioni di persone (42,9% della popolazione) hanno giocato almeno una volta somme di denaro. Di questi, meno del 15% ha un comportamento definibile “a basso rischio”, il 4% “a rischio moderato” e l’1,6% “problematico” (oltre 800.000 persone, prevalentemente di sesso maschile – rapporto M/F=9:1). Secondo la relazione annuale al Parlamento (Dipartimento Politiche Antidroga) 2015, il totale di pazienti in carico ai Servizi per GAP ammonta ad oltre 12.300 persone.
Fonte > Ministero della Salute
STOP AL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO (GAP)
La Lombardia è tra le regioni italiane con la maggior spesa assoluta per il gioco d’azzardo: numerose persone hanno manifestato problemi legati a questo fenomeno, che è in continua crescita e interessa in particolare coloro che hanno minori capacità di reddito; molte sono in cura in strutture specializzate per nuove dipendenze, con costi considerevoli a carico della collettività.
Le indicazioni provenienti dagli osservatori specializzati mostrano che la crescita delle patologie compulsive legate al gioco d’azzardo tocca in particolare le fasce sociali più deboli, adolescenti, anziani e casalinghe, in conseguenza anche delle tipologie di gioco offerto e della loro immediata fruibilità. L’aumento dell’offerta di “azzardo popolare”, fa sì che il gioco diventi un consumo collettivo di ampia diffusione e di facile utilizzo.
Per contrastare il gioco d’azzardo patologico, Regione Lombardia ha emanato una legge (l.r. n. 8 del 21 ottobre 2013) finalizzata alla prevenzione e al contrasto di forme di dipendenza dal gioco d’azzardo patologico (GAP), nonché al trattamento e al recupero delle persone che ne sono affette ed al supporto delle loro famiglie.
Scopri le azioni messe in campo da Regione Lombardia per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco patologico.
Fonte > No Slot – Regione Lombardia